KARATE-DO:
scritto del Maestro Masatoshi Nakayama
Stabilire chi vince o chi
perde non è lo scopo ultimo del Karate-do.
Questa è un'arte di autodifesa a mani nude in cui braccia e gambe
vengono preparate sistematicamente al punto che l'attacco improvviso di un
avversario possa essere controllato con un'efficacia non dissimile da
quella che possono dispiegare le armi moderne.
Il Karate-do è un'attività fisica che rende il karateka padrone
di tutti i movimenti del corpo come il piegarsi, il saltare, il rimanere
in equilibrio ed il muovere gli arti ed il corpo in avanti e indietro, a
destra ed a sinistra, verso l'alto e verso il basso, liberamente ed
uniformemente.
Le tecniche del karate-do vengono controllate dalla forza di
volontà del karateka e giungono al bersaglio naturalmente e con
precisione.
L'essenza della tecnica del Karate è il kime.
Kime significa eseguire un attacco esplosivo diretto al bersaglio
impiegando la tecnica appropriata e la massima potenza nel lasso di tempo
più breve.
Molto tempo fa era in uso l'espressione "ikken hissatsu"
che significa "uccidere in un sol colpo", ma dedurne che lo
scopo del karate sia quello di uccidere è pericoloso oltre che errato.
Il kime può essere effettuato percuotendo, colpendo di pugno o di
calcio, ma anche parando. Una tecnica carente di Kime non può in nessun
modo venir considerata vero Karate, e non importa quanto questa
esteriormente possa sembrare tale. Le gare non fanno eccezione; tuttavia
è contrario alle regole giungere al contatto vero e proprio per il
pericolo che ciò comporta.
Sun-dome significa arrestare la tecnica appena prima del contatto
col bersaglio (un sun equivale a circa 3 centimetri).
Ma l'esecuzione di una tecnica senza kime non è vero Karate e, di
conseguenza, il problema consiste nel come sanare la contraddizione che
sussiste tra kime e sun-dome. La risposta è questa: il bersaglio si
stabilisce convenzionalmente appena prima del punto vitale
dell'avversario. Lo si potrà allora colpire, controllando nello stesso
tempo il colpo, senza arrivare al contatto.
L'allenamento trasforma le varie parti del corpo in altrettante
armi che possono venir impiegate liberamente e con efficacia.
Ma la qualità necessaria tutto questo è l'autocontrollo.
Per vincere occorre innanzitutto vincere se stessi.
Sensei Masatoshi NAKAYAMA |