LE
ORIGINI DELLO "SHINAN KARATE KAI"
Se
pur qualche traccia del karate nella
nostra città la possiamo trovare anche prima degli anni 70, è a partire da
questo periodo che incominciò a diffondersi a Siena la pratica organizzata di
questa disciplina.
L'evento
più significativo fu l'arrivo nel 1977 del maestro giapponese Hideo Huchida, il
quale segnò profondamente nel carattere dei suoi allievi l'autentica
Nell’anno
successivo: il
1978, con lo scopo di dare un solido fondamento organizzativo alla pratica ed
alla divulgazione del Karate Tradizionale, fu fondato il Centro Studi Karate
Shotokan di Siena "C.S.K.S.".
Da
quella data il Karate ha avuto come luogo di pratica le più svariate sedi: dal
Palasport alla palestra dell'Istituto Caselli e la scuola Pascoli, poi è stata
la volta della palestra Tozzi ed
infine con un discreto salto di qualità in seno alla palestra Accademia, dove
per ben sette anni si è consolidato un cospicuo numero di cinture nere.
Oggi
il C.S.K.S. ha una sede propria: il 1 luglio 1996 è una data memorabile per il
Karate Senese, perché per la prima volta
nasce nella città un autentico Dojo.
L'inaugurazione
ufficiale è stata eseguita con
una lezione tenuta dal Maestro Hiroshi Shirai alla quale erano presenti cinture nere provenienti da più regioni d'Italia.
La cerimonia è continuata con l'investitura da parte del M° Hiroshi Shirai del titolo del Dojo a nome di Shinan Karate Kai.
LA
DIREZIONE TECNICA
La
direzione tecnica, che rappresenta il punto di riferimento di tutti gli
istruttori, è un compito di estrema responsabilità e competenza ed è affidata
al Maestro Roberto Benocci C.N. 5° dan.
Egli
inizia la pratica nel 1973 seguendo tutte le fondamentali tappe del karate
senese.
Sempre
schierato dalla parte dell’autentica linea del Karate Tradizionale
Nipponico, ha, con vigore, continuamente sottolineato i valori profondi che
questa disciplina cerca di trasmettere ai suoi praticanti: "correttezza
della pratica tecnica e approfondimento di tutte quelle capacità umane
tendenti al miglioramento fisico e spirituale dell’ uomo".
Il
costante ed assiduo lavoro, secondo tali linee, per lunghi anni, lo hanno
portato ai vertici di questa disciplina, avendo così la possibilità di avere
come insegnante diretto il maestro Hiroshi Shirai, massima autorità mondiale
del karate tradizionale.
La
pratica sotto la guida di un così grande maestro lo ha portato ad un ulteriore
miglioramento del livello tecnico, tanto da essere selezionato (dopo una serie
di ragguardevoli risultati agonistici in campo nazionale ed internazionale)
per far parte della nazionale italiana ai campionati europei W.k.s.a. 1992
svoltisi a Milano.
Oltre
alla direzione tecnica dell'Istituto Shinan Karate Kai, il maestro Benocci è membro
della Commissione Tecnica Toscana e Nazionale F.I.K.T.A., Arbitro Nazionale e
Docente dei Corsi Istruttori e Maestri FIKTA.
L'altra
colonna portante della Direzione Tecnica dell'Istituto Shinan è l'istruttore
Laura Massai c.n. 5° dan, comincia la pratica nel 1978, vince i Campionati
Regionali nel 1982 e nel 1991, nel 1985 prende parte alla gara
Italia-Belgio, nel 1986 si diploma in Educazione Fisica presso l'Isef di
Firenze.
Specialista
in autodifesa femminile, ha più volte esercitato la sua professionalità in
corsi organizzati in seno ad associazioni private ed a amministrazioni
pubbliche.
Dopo
anni di ricerche nell' ambito del karate tradizionale, specifico per bambini, può
vantare oggi un cospicuo numero di giovani allievi di ragguardevole livello e
soprattutto correttamente introdotti nell’autentica dimensione tecnica ed
etica delle arti marziali.
Anch’essa
allieva diretta del M° Hiroshi Shirai è attualmente membro del Comitato Toscano
FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale e D.A.), e Arbitro Nazionale.
CHE
COS'E' IL K
Il
karate tradizionale è un'arte di
autodifesa che usa solo il corpo umano nei
uke e kawashi waza | tecniche di parata e schivata |
tsuki waza | tecniche
di pugno |
uchi waza | tecniche di percossa |
geri waza | tecniche
di calcio e di gamba |
ate waza | tecniche di gomito e ginocchio |
ashi e kuzushi waza | spazzate e sbilanciamenti |
nage waza | tecniche di proiezione |
tsukamu waza | tecniche di presa |
Attraverso
la pratica del karate tradizionale, sotto
la guida di un autentico maestro, l'individuo riceve la possibilità di
migliorare
ed ampliare le capacità fisiche e mentali indissolubilmente
legate all'educazione tecnica ed etica.
L'osservazione
di un virtuoso stile di vita e lo sforzo nel coltivare un animo generoso e
umile quanto risoluto e coraggioso sono il vero segreto di questa arte che
considera lo scishin (l'energia
spirituale sinonimo anche di rettezza morale) come la cosa più importante.
Il
karate è nato e si è sviluppato nell'isola di Okinawa nel sud del Giappone a
partire dal 1600 influenzato notevolmente sia dalla cultura cinese del kung fu
che da quella giapponese dei samurai.
Nei
primi anni del 1900 fu introdotto nei programmi di educazione fisica delle
scuole di Okinawa e venti anni più tardi, grazie allo sforzo del M°
Funakoshi, approdò in Giappone dove ebbe uno sviluppo notevole.
Successivamente
agli anni '60 la Japan Karate Association inviò nei vari paesi del mondo un
gruppo di maestri di altissima preparazione.
Nel
1965 giunse in Italia il Maestro Hiroshi
Shirai ed iniziò l'insegnamento in una propria scuola di Milano.
Ben
presto il valore del maestro permise la formazione di organismi a livello
nazionale che dopo innumerevoli metamorfosi oggi si sono composti in tre grandi
strutture la F.I.K.T.A. federazione
Italiana karate tradizionale e disc. affini. e I.S.I. Istituto Shotokan Italia
riconosciuto ente morale e
GOSHINDO
ITALIA con nome e marchio registrati in esclusiva.
IL
KARATE ED IL BAMBINO
Anche se il karate tradizionale lo si può cominciare a praticare a qualunque età, è certamente nell'età infantile che vi sono le condizioni più adatte per iniziare la sua pratica. In una seria scuola di karate do il bambino impara a familiarizzare con il proprio corpo alle prese con delle movenze tecniche non fine a se stesse ma atte a sviluppare nel tempo nella sua struttura psicofisica le condizioni ideali per l'autodifesa.
E' ovvio che con questo è doveroso precisare che per autodifesa non intendiamo solo e semplicemente l'aspetto più volgare e fisico ma anche e soprattutto quello più profondo e sottile che riguarda la consapevolezza dei pericolo a tutti i livelli e il modo di prevenirlo e, controllarlo. Per questo scopo è determinante che la pratica tecnica avvenga in un particolare contesto culturale che rappresenta il cuore stesso dei karate do.
Ecco allora che il bambino si trova di fronte ad una disciplina nella quale non può misurarsi solo attraverso le proprie performance fisiche ma deve imparare il rispetto la cortesia le buone maniere e altresì la sincerità la lealtà la disponibilità, tutti elementi questi di estrema importanza per un serio e reale sviluppo dei carattere necessario non solo per eccellere nelle arti marziali ma anche nella vita dando esempio di grande dignità umana in tutte le circostanze.
Che rende possibile questo e' l'ingrediente più importante di una scuola di karate, il maestro, costui se autentico è un enorme polo attrattore proprio perché è il primo a dare esempio di ciò che dice.
La vita del maestro non si divide in professionale e privata esso dedica ogni attimo del suo tempo a migliorarsi sia fisicamente che spiritualmente così che è in ogni momento esempio di rettitudine.
La
sensibilità di un bambino coglie perfettamente l'energia di questa autenticità
e ciò gli crea quella fiducia che è alla base di ogni possibile apprendimento.
GOSHINDO
Il contributo più recente allo sviluppo del karate tradizionale è venuto dal maestro Shirai che dopo anni di ricerca devoluti al perfezionamento tecnico di innumerevoli aspetti, ha formalizzato una propria interpretazione evolutiva del karate tradizionale il “Goshin karate do”.
Attraverso la rivisitazione degli aspetti più originali ed antichi del karate, il goshin karate do si propone come nuovo filone di ricerca vero e proprio che, recuperando al karate do la propria essenza costitutiva di difesa personale intesa nel senso più ampio, lo sviluppa e lo arricchisce di nuovi interessanti elementi. L'accento è stato ricondotto all'individuo, sulla sua capacità sia fisica che mentale di affrontare una situazione di pericolo, pertanto la pratica è orientata allo sviluppo globale di tali capacità.
Gli
obbiettivi del Goshin Karate-Do sono chiaramente liberati da ogni sfumatura di
brutalità ed egoismo, la profonda ed ampia cultura intesa come reale equilibrio
di esperienza e conoscenza che lo caratterizza, gli conferisce quel particolare
senso di affidabilità e sicurezza facilmente rilevabile anche da un profano il
quale non avrà difficoltà a percepirne l'umanità, l'eleganza e l'efficacia.
M° Roberto Benocci CN 5°DAN
Dimostrazione ai Campionati Mondiali svoltasi al Palamalaguti di Bologna (2000)
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